letture veloce

La mia esperienza con il corso di lettura veloce

Risultati ottenuti:
SESSIONE 3: PAM 261, Comprensione 80%
SESSIONE 8: PAM 406, Comprensione 90%

La lettura veloce si basa, innanzitutto, su alcune tecniche che servono per eliminare i vizi di lettura che ci siamo autoimposti e che ci sono stati imposti nell’infanzia dal sistema di educazione vigente. La corteccia celebrale, attraverso il nervo ottico, riesce a immagazzinare circa 1000 parole al minuto, mentre un lettore in media ne legge tra le 100 e le 400. Ciò significa che il cervello si annoia e si distrae, con la conseguenza che ciò che viene letto non si ricorda. Se il potenziale umano è in grado di raggiungere la velocità di lettura di una pagina al secondo, così come facevano Roosevelt o Kennedy, allora non rimane altro da fare che eliminare gli errori.
Il primo fra tutti è sicuramente la sub-vocalizzazione: una lettura sottovoce oppure la classica “voce interiore” che ripete interiormente ciò che si legge e che, discostandosi notevolmente dalla velocità della mente, causa un notevole rallentamento. Un altro problema è quello della regressione: siamo abituati a non seguire un percorso di lettura, tornando spesso su ciò che abbiamo già letto, sia con l’intento volontario di rileggere la frase, per paura di non aver compreso bene, sia istintivamente. Ci sono delle statistiche che comprovano che, nell’80% dei casi, ciò è completamente inutile, poiché il cervello ha già compreso ciò che ha letto. Rallentando e rileggendo, si rischia di non capire il senso dell’intero capitolo e il messaggio che l’autore voleva imprimere alle sue parole.
Serve, inoltre, la consapevolezza di come si muove l’occhio. Il nostro occhio non legge in movimento, ma solo dove si ferma. Occorre, quindi, fermarsi in alcuni punti della pagina per assorbire le parole, i cosiddetti punti di fissità. Occorre, inoltre, allenare il campo visivo dell’occhio. Esso percepisce un’ellisse di 6-7 cm di lunghezza per 2 cm di altezza, leggendo con naturalezza più parole su più righe. E se la “vista migliore”, quella attraverso cui effettivamente vediamo e quindi ciò che il nostro occhio effettivamente punta, corrisponde al 20% della vista totale, è proprio la “vista periferica”, quindi quella che corrisponde all’80% della capacità percettiva, che bisogna sfruttare per vedere più cose contemporaneamente. Dal momento che la vista periferica percepisce le cose solo in bianco e nero, è adatta ad essere utilizzata nella lettura per moltiplicarne la velocità.
Anche la mente fa la sua parte: essa ha la capacità di completare e capire il significato dei testi anche non leggendo il 100% delle parole, in proporzione diretta all’obiettivo che mi fisso. Quanto più è chiaro l’obiettivo di comprensione e finalità della lettura di un testo, tanto più la mente è in grado di comprendere e completare ciò che leggo. È in grado addirittura di comprendere un testo anche se viene letto al contrario, quindi da destra a sinistra.
Un’ulteriore aiuto può essere dato dall’utilizzo di una guida, magari una matita sottile che vada a sostituire il dito che usavamo da bambini nella lettura. L’occhio, infatti, sarà portato a seguire la matita e ciò ci permetterà di decidere la velocità di lettura, saltando da un punto di fissità ad un altro. Si può anche integrare questo ausilio con l’utilizzo di un metronomo. Se ad ogni battito del metronomo si deve leggere una riga, velocizzando i battiti si arriverà a velocizzare anche la capacità di lettura.
Bisogna parlare, poi, di alcune accortezze da seguire quando ci si accosta alla lettura: innanzitutto si deve comprendere il fatto che non tutti i testi siano uguali, e che quindi vadano letti a velocità diverse a seconda dello scopo da raggiungere. Un articolo di giornale di cui già si conosce il contenuto, non potrà essere letto, quindi, allo stesso modo di un testo universitario di cui non si sa nulla. Meglio, quindi, fare uno skimming (una lettura orientativa per farsi un’idea sommaria dei contenuti) nel primo caso, e accompagnarla poi da una seconda lettura approfondita, magari dei capitoli di interesse, nel secondo caso. Se, invece, eseguo una lettura al fine di ricercare in un testo solo un determinato argomento, è meglio stabilire una famiglia di parole chiave che si avvicinano all’argomento designato, in modo da non perdere anche altri passaggi che comprendono sinonimi della parola cercata. Ovviamente, bisogna sedere in una posizione comoda, non appesantirsi col cibo, bere parecchio e non mantenere tensioni muscolari, effettuando pause ogni 20-40 minuti, al fine di potenziare la capacità di concentrazione e far arrivare un afflusso maggiore di sangue al cervello, beneficiando anche di un minor senso di spossatezza alla fine della giornata.

Luigi Palma, partecipante al Video Corso online: “Lettura veloce e Lettura Rapida” By 3Dtraining.it

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